Michael Shea

Il Calore e il Corpo Fluido

Care/i associate/i

Michael Shea, in preparazione al seminario di settembre che stiamo organizzando, ci ha chiesto di condividere con voi questo suo testo.
Vi auguriamo buona lettura e vi aspettiamo ad Abano Terme per incontrarlo.

Il Calore e il Corpo Fluido
Michael J. Shea, Ph.D.
2014

Il cuore ha il campo elettromagnetico più forte e più grande di tutto il corpo. Esso si estende per ben oltre quattro metri tutto intorno al corpo.
E’ probabile che sia questo campo elettromagnetico che riscalda il corpo fluido. Dovrebbe essere lo stesso che  fa aumentare il calore nella relazione con il cliente quando i campi dei due cuori si connettono reciprocamente.
Con così tanto calore nel corpo, ovviamente ci sarà evaporazione costante attraverso la pelle. In effetti, dal corpo evaporano ogni giorno da tre a sette litri di acqua, il che significa che siamo circondati da una nuvola tiepida e carica di umidità. E’ quella che in Biodinamica chiamiamo zona B.

Il calore è l’effetto più significativo di una sessione di Biodinamica. E’ un segno che sta accadendo un cambiamento metabolico profondo, non solo nel mio corpo, ma anche in quello del cliente. La regolazione termica è sotto il controllo della connessione cuore-cervello relativa all’ipotalamo.
L’ipotalamo non funziona solo nella risposta lotta-o-fuggi, nel senso della fame e nella regolazione degli ormoni sessuali, ma controlla anche il calore, la cui regolazione è mediata anche dal cuore.
Un altro modo di considerare il calore è che esso è una funzione del corpo fluido e, al tempo stesso, lo mantiene. Poiché l’acqua biologica nel corpo umano è di natura salina, essa mantiene e distribuisce il calore tramite le molecole di sodio.
Ho visto in un video su YouTube l’esperimento di un fisico in cui un tubo contenente acqua salata, esposto ad un campo elettromagnetico prende fuoco. Gerard Pollack fa menzione di questo esperimento nel suo libro  The Fourth Phase of Water (La quarta fase dell’acqua). 

La pratica Biodinamica ha bisogno di focalizzarsi all’inizio sulla riabilitazione del corpo fluido. Questo significa integrare il corpo fluido tra le zone A, cioè il corpo, e B, la nuvola umida e tiepida, che circonda il corpo fino a una distanza di 50/75 cm dalla superficie della pelle.
Un modo per facilitate l’integrazione del corpo fluido, quando ha chiuso le sue finestre sulla pelle è quello di girare le mani a contatto con il cliente a palmo in su.
A me piace immaginare che sto tenendo tra le mani una nuvola calda e umida. Gradualmente, dopo aver sentito che il mio corpo fluido è evaporato, la mia attenzione automaticamente è richiamata alle mani.
Pian piano la nuvola tiepida, carica di umidità che circonda il corpo del cliente inizierà a diventare viva e a respirare in Respirazione Primaria.
E’ allora che può accadere una più profonda riparazione del corpo fluido.