Katherine Ukleja DO FCSTA BCST

25 Maggio 2022,  ore 18.30 online

LA VOCE e LO IOIDE 


La lingua parlata è unica per la specie homo. Mettere insieme i suoni in una struttura chiara che tutti possano capire porta a un linguaggio complesso. Ciò ha consentito alle persone di condividere idee e concetti come mai prima d’ora, portando a un’esplosione della cultura umana.

Da un punto di vista fisiologico è stata la nuova posizione evoluta dell’osso ioide nella gola che ha permesso agli esseri umani di formare parole. Ma molto prima dell’avvento della parola, la voce consentiva un altro livello di comunicazione. La voce rivela le nostre emozioni. I suoni dell’angoscia e della disperazione o del trionfo e della gioia sono universalmente compresi e avvincenti. Il tono della voce ci dice più delle parole che vengono pronunciate; è primordiale, animale ed è  una componente chiave del Sistema Nervoso Sociale.


In questo seminario esploreremo la laringe e le corde vocali: il meccanismo e la psicologia della produzione vocale.
Possiamo parlare per noi stessi, essere ascoltati? Siamo messi a tacere dalla paura o incoraggiati dalla rabbia? E il ruolo dello ioide.
Formato da due pieghe faringee in embrione, l’osso ioide è l’ancora della lingua.
È una componente anatomica centrale della gola, un solido puntone nella sua struttura tensegrita e la radice di molti muscoli.


In pratica spesso sentiamo che la testa è tagliata fuori dal resto del corpo, rappresentando una perdita di connessione tra il nostro cervello istintivo e il cervello razionale e tra la nostra capacità di agire e di sentire.

Il lavoro intimo con lo ioide è vitale per risolvere l’inerzia della gola per aiutare a “ricollegare la testa al corpo”.



La partecipazione è senza contribuzione e riservata ai soci A.CS.I.  (istruttori, qualificati e ordinari). Coloro che partecipano all’incontro in diretta riceveranno l’attestazione A.CS.I. per 1,5 ore di aggiornamento professionale.

La Segreteria A.CS.I. è disponibile telefonicamente 348 998 3625  dal Lunedì al Giovedì dalle 11:00 alle 14:00, oppure via mail.:  [email protected]


Katherine Ukleja DO FCSTA BCST

Pratico craniosacrale da 30 anni e faccio parte di un piccolo gruppo di rinomati docenti internazionali che, negli ultimi 25 anni, stanno diffondendo il modello biodinamico in Europa, Stati Uniti e Australasia. 

Man mano che la mia comprensione di questa potente arte di guarigione si approfondisce, la mia passione e stima per essa cresce, e  sono in grado di portare sempre maggiore chiarezza nel mio insegnamento, rendendolo sempre più  accessibile, e intuizione nel  trattare persone con condizioni complesse. 

La semplicità e l’eloquenza della Respirazione Primaria mi meravigliano continuamente.

Il mio ingresso nel campo della medicina manuale è stato attraverso il massaggio e l’osteopatia. Ma è stato il craniosacrale che mi ha sedotto. Quando ho provato questo modello che comprende gli aspetti fisici, emotivi, psicologici e spirituali della condizione umana, ho saputo di aver trovato la mia vocazione, il lavoro della mia vita.

Ho completato la mia formazione al Karuna Institute sotto la guida ispiratrice di Franklyn Sills, leader mondiale nella biodinamica craniosacrale. Ho poi avuto il privilegio di insegnare al fianco di questo grande uomo per ben quindici anni. 

Come docente ho goduto di una lunga collaborazione con alcune importanti scuole affiliate all’IABT (International Affiliation of Biodynamic Training) in particolare il Da-Sein Institut in Svizzera.

I miei principali campi di competenza sono l’embriologia e le forze che mantengono la coesione a livello cellulare; i visceri come sede dell’intelligenza emotiva e aspetti della neurologia particolarmente rilevanti per la pratica biodinamica, come il sistema nervoso sociale, i nervi cranici e sistema nervoso enterico. Tutto questo è sostenuto da una familiarità incarnata con la multiforme Potenza del Respiro della Vita. 

Secondo me, l’approccio biodinamico è il modo più potente per riportare quel complesso organismo, che è l’essere umano, allo stato dell’essere che emerge dall’impronta della salute originaria.